Il giudizio delle Orchidee

La valutazione

Tra le varie attività della Federazione Italiana Orchidee rientra la valutazione di tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Orchidacee, provenienti da collezioni private o pubbliche. Tale valutazione viene eseguita da personale competente che attraverso anni di esperienza nella coltivazione, ed in seguito ad un percorso formativo, acquisisce l’abilità necessaria per poter giudicare e valutare con oggettività ogni singolo esemplare.

Il metodo di giudizio che la Federazione Italiana Orchidee ha adottato, è riconducibile ai criteri correntemente accettati ed utilizzati dalla BOC (British Orchids Council), i quali trovano corrispondenza in quelli dell’AOS (American Orchid Society) e dell’AOC (Australian Orchid Council).

Il metodo prevede la valutazione della singola pianta in tutti i suoi aspetti, prendendo in considerazione i molteplici fattori che hanno condizionato lo stato della stessa fino al momento del giudizio e che possano in qualche modo conferire un valore aggiunto. A tal riguardo vengono considerati sia fattori ambientali, come la tipologia e qualità di coltivazione, che estetici, quali quantità e qualità della fioritura.
I primi racchiudono in se la capacità del coltivatore di gestire ed adattare le cure colturali ai diversi stadi di sviluppo della pianta adeguandosi alle necessità intrinseche della stessa, dettate dai paesi di origine e dalle relative condizioni ambientali. La seconda invece rappresenta le attitudini innate della stessa, frutto del patrimonio genetico, che si manifestano nella diversità naturale, dove ogni esemplare nella sua unicità è caratterizzato da caratteri propri.

A seguito di un’attenta analisi della pianta possono essere assegnati due tipi di riconoscimento:

Riconoscimento ufficiale: richiede una valutazione mediante attribuzione di un punteggio, secondo quanto definito dal metodo di giudizio, espresso in centesimi.

Riconoscimento di merito: viene assegnato a piante o gruppi di piante per un caratteristico aspetto, di importanza botanica, storica o di altra forma, che a parere dei giudici sia degno di nota, senza la necessità di valutazione mediante punteggio. La motivazione del riconoscimento verrà specificata sullo stesso.

In aggiunta ad ogni esposizione verrà assegnato il:

Best in Show: trattasi di un riconoscimento attribuito all’esemplare che, senza la necessità di operare valutazioni e senza la necessità della presenza di fattori di merito, spicchi in modo particolare, tanto da potersi considerare rappresentativa, in quel momento, dell’esposizione stessa.

L’attribuzione dei riconoscimenti ufficiali prevede una valutazione con attribuzione di punteggio. Lo stesso avviene per sezioni e secondo scala decimale crescente. Questo metodo si adatta con facilità al sistema di ragionamento anglosassone dove anche l’assegnazione dei voti in ambito scolastico si avvale di tale metrica.
La somma dei punteggi di ogni singola sezione, espressa in centesimi, determina l’attribuzione del riconoscimento. Pertanto i riconoscimenti assegnabili sono:

Medaglia d’ORO: per punteggi da 93/100 a 100 /100.
Medaglia d’ARGENTO: per punteggi da 85/100 a 92/100.
Medaglia di BRONZO: per punteggi da 75/100 a 84/100.

Di seguito sono indicate le singole categorie in cui vengono valutati i diversi aspetti di una pianta:

1) Coltivazione: comprende Dimensioni e condizioni generali, Abbondanza e qualità della fioritura sulla pianta, Presentazione, per un totale di 50 punti su 100.

2) Fioritura: comprende Forma del Fiore, Colorazione del fiore, Dimensioni del fiore, Consistenza e texture del fiore, Abbondanza di fioritura sullo stelo, Struttura dell’infiorescenza, per un totale di 50 punti su 100.

3) Punteggio aggiuntivo: E’ data facoltà ai giudici di attribuire un punteggio aggiuntivo alla singola pianta in relazione alla difficoltà di coltivazione/mantenimento della stessa. Tale punteggio, nella misura massima di 7/100, viene assegnato mediante un coefficiente di difficoltà, oggettivamente definito e costante per ogni singola specie o ibrido. Tale aggiustamento ha lo scopo di appianare differenze di punteggio tra piante che per facilità di gestione possono con facilità raggiungere punteggi molto elevati e piante che per chiari ed evidenti difficoltà intrinseche o per delicatezza della stessa, con quasi assoluta certezza non potranno mai raggiungere livelli di perfezione equiparabili alle precedenti.

L’elenco delle singole categorie è riassunto in una tabella che viene consegnata ai giudici insieme alle linee guida per la valutazione. Ogni singola categoria può essere suddivisa a sua volta in sotto-categorie.

Le piante da sottoporre a giudizio possono essere scelte dai giudici, in quanto meritevoli di valutazione, oppure presentate dal coltivatore stesso che a fronte del versamento di una quota d’iscrizione, può richiederne la valutazione.
Ogni singola pianta verrà valutata per come si presenta al momento del giudizio a prescindere delle condizioni più o meno ottimali dei giorni precedenti e senza considerare come potrà essere nei giorni a venire.
Ad ogni pianta che riceverà un premio, sarà chiesto allo stesso proprietario di assegnare un nome di cultivar oppure, in assenza di indicazioni, sarà la giuria stessa ad assegnarne uno. La suddetta attribuzione spetta esclusivamente all’assegnazione dei riconoscimenti ufficiali e non per i riconoscimenti di merito. Il nome di cultivar dovrà accompagnare la pianta durante l’intera vita e dovrà tassativamente essere riportato sul cartellino. Anche eventuali sue divisioni dovranno riportare tale appellativo.
Eventuali rivisitazioni della nomenclatura non pregiudicano i riconoscimenti pregressi.
Ad una pianta rara, o esposta per la prima volta, non deve essere riconosciuto un valore aggiunto in quanto novità, ma verrà giudicata per i soli propri meriti. Diversamente, ad essa, potranno essere attribuiti riconoscimenti.
Ad ogni singola pianta può essere assegnato un solo riconoscimento ufficiale, ed uno o più riconoscimenti di merito.

Presentazione delle piante a giudizio
Ogni singola pianta esposta per poter essere valutata deve tassativamente essere accompagnata da cartellino di riconoscimento, riportante:

– Nome completo, comprendente genere e specie, correttamente annotati e scritti rispettando la nomenclatura corrente.
– Nel caso di una specifica cultivar anch’essa dovrà essere riportata.
– Nel caso si tratti di un ibrido, sia esso naturale o artificiale, devono essere riportati i nomi di entrambi i genitori.
– Eventuali premi ricevuti.

Mancanze o inesattezze di tali informazioni possono costituire motivo di esclusione dell’esemplare dal giudizio.
La pianta non dovrebbe inoltre presentare informazioni o accorgimenti che facciano esplicito riferimento al coltivatore o al proprietario, ciò offrirà una maggiore obbiettività in fase di giudizio.

Si consiglia di presentare nel miglior modo possibile le piante ed i supporti, curandone la pulizia ed eliminando le parti morte o visibilmente deperite con tagli adeguati. Anche il fogliame è bene venga ripulito evitando però l’utilizzo di prodotti lucidanti o in grado di alterarne le naturali caratteristiche. La presenza di tali artefatti rappresenta motivo di penalizzazione in fase di giudizio. Altresì una pianta può essere esclusa dal giudizio qualora presenti evidenti segni di manipolazioni atte a modificare la struttura, la disposizione dei fiori o la forma degli stessi, allo scopo di appianare eventuali asimmetrie, malformazioni o difetti vari.
Al momento del giudizio la pianta ed i fiori devono presentarsi in ottime condizioni, senza la presenza di ferite o danni, salvo che la giuria all’unanimità non consideri l’anomalia non imputabile al coltivatore o derivante da cause accidentali (ad esempio cadute in fase di trasporto o allestimento). In tal caso la pianta può essere giudicata purché il danno non rappresenti fonte di confusione per le attività stesse di valutazione.
Qualora una pianta venga esaminata e giudicata essa non sarà più giudicabile sulla stessa fioritura. È data facoltà al coltivatore di escludere, anche previo consiglio della giuria stessa, una pianta dal giudizio, in tal caso la stessa potrà essere valutata nelle esposizioni future, anche sulla stessa fioritura.
Le piante giudicate dovranno obbligatoriamente rimanere a disposizione della giuria o dell’ente organizzatore per un tempo congruo alle normali operazioni di valutazione, misurazione, archiviazione fotografica e quant’altro venga ritenuto necessario dagli stessi.

 

Giuria
Tutti i giudici che partecipano ai giudizi devono essere tassativamente riconosciuti dalla Federazione stessa. L’appartenenza ad Associazioni, Federazioni o Gruppi diversi dalla Federazione Italiana Orchidee non costituisce motivo di esclusione alla seduta di giudizio, è possibile anzi che personale competente e qualificato possa essere coinvolto, previo accordo, in qualità di esperto.
Solamente i giudici riconosciuti e gli iscritti alla scuola giudici, possono partecipare attivamente alla fase di giudizio, tuttavia a chiunque ne faccia richiesta viene consentito di presenziare, sentito il Presidente della giuria, senza alterare o disturbare le fasi di valutazione, pena l’allontanamento. Il tutto nel rispetto della trasparenza del giudizio e per dare la possibilità anche ai coltivatori stessi di comprendere le motivazioni dettagliate dei punteggi assegnati. L’auspicio è quello di fornire un servizio volto al miglioramento della coltivazione stessa.
Ad ogni giudice accreditato è data possibilità di partecipare ai giudizi in tutte le esposizioni in cui sia stata prevista una sezione di giudizio.
L’attività dei singoli giudici viene svolta in forma prettamente volontaria ed agli stessi non spetta alcuna retribuzione.
Le decisioni dei giudici sono definitive ed inappellabili.